

Rennes-le-Château: un villaggio della Francia sud occidentale
sito su di un'altura dominante la valle dell'Aude; un piccolo nucleo
di case che, da più di un secolo, custodisce un "terribile segreto":
l'improvvisa e immensa ricchezza del suo parroco, Bérenger Saunière.
Questa intricata vicenda ha fatto versare i tradizionali fiumi d'inchiostro
e ha messo in moto orde di cercatori di tesori. Sulle tracce di
un mistero che affonda le sue radici, o almeno quelle ufficiali,
sul finire dell'ottocento quando, un giorno di Giugno, arriva il
nuovo parroco...
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"Il Dott. Volterri presso il Santuario della Madonna della Civita, ad Itri (Latina). Viene mostrata l'iscrizione del tutto simile a quella riportata sul portale della chiesa di Rennes le Chateau. La frase è tratta dal biblico 'Sogno di Giacobbe' " |
Bérenger Saunière è un giovane curato, originario della zona, destinato
ad una brillante e rapida carriera ecclesiastica. Il suo diretto
superiore, il vescovo di Carcassonne Félix Arsène Billard, quando
sembra arrivato il momento della agognata promozione, decide di
inviarlo a compiere la sua opera di apostolato a Rennes-le-Château.
Villaggio da cui inizia la sua, vera e propria, cerca in accordo
con il vescovo.
L'impegno di Saunière nella sua nuova missione viene, dopo poco
tempo, ripagato da un ritrovamento...
Secondo la versione ufficiale, durante il restauro della chiesa,
il parroco ritrova delle antiche pergamene, molto probabilmente
si tratta di documenti importanti, che il suo predecessore alla
parrocchia del paese, l'abate Bigou, aveva nascosto sul finire del
XVIII secolo. La loro decifrazione risulta essere alquanto complessa,
così il nostro parroco decide di chiedere aiuto al proprio vescovo
per la decifrazione degli stessi. Quest'ultimo decide di inviarlo
a Parigi da alcuni amici esperti paleografi ed epigrafisti, legati
ad importanti circoli occultistici ed esoterici della capitale francese.
Il contatto con la "ville lumière" trasforma il semplice curato
di Rennes-le-Château il quale, forte della, probabile, avvenuta
decifrazione dei documenti, una volta tornato a Rennes-le-Château
può continuare le sue ricerche.
Poco tempo dopo, la sua solerzia viene ricompensata dal ritrovamento
di una tomba all'interno della chiesa: deve trattarsi di una scoperta
di notevole importanza, tanto che lo annota anche sul suo diario.
La scoperta condiziona il comportamento del parroco al punto che,
nei giorni successivi, mantiene un comportamento alquanto strano.
Sospende i lavori per qualche tempo, cambia completamente la squadra
di operai che aveva al suo servizio ma, soprattutto, rende partecipi
alcune persone, che lui stesso definisce confratelli della avvenuta
scoperta.
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"A Roma, nella chiesa di S.Paolo fuori le mura c'è un'acquasantiera che richiama abbastanza quella di Rennes le Chateau. Ma, qua e là per l'Italia ce ne sono di molto più 'inquietanti'..." |
Iniziano a delinearsi i contorni di quella che abbiamo già sostenuto
essere una vera e propria Confraternita, con precise regole da rispettare.
Le stesse regole alle quali non volevano più attenersi due dei più
cari amici di Saunière: Antoine Gélis, il confratello di Coustaussa,
barbaramente assassinato la notte di Ognissanti del 1897 e Henri
Boudet che decide improvvisamente di ritirarsi, dopo una furibonda
lite con Saunière, in un paese a diversi chilometri di distanza
dalla sua Rennes-les-Bains.
Questi sono gli anni fasti per Saunière. Caratterizzati da una quantità
di denaro pressoché illimitata che gli permette di spendere a piene
mani, togliendosi qualunque tipo di sfizio. Come la costruzione
di un vero e proprio "regno", costituito da diversi edifici, i due
più noti risultano essere Torre Magdala e Villa Bethania. La villa
in cui organizzava dei superbi ricevimenti. E i suoi non sono certo
ospiti qualunque. Oltre ai confratelli delle parrocchie vicine,
partecipano una serie di personaggi, quasi sempre di nobile lignaggio
e quasi tutti legati a organizzazioni di carattere iniziatico che,
solo all'apparenza, sembrano avere poco a che fare con un semplice
curato di campagna. Una cosa è certa: indipendentemente dalle sue
nuove amicizie e frequentazioni ma, soprattutto, dalla sua disponibilità
economica. Saunière non smetterà mai di fare una cosa. Cercare...
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"A Roma, nella chiesa di S.Lorenzo in Lucina c'è la tomba del pittore Nicolas Poussin, autore del celeberrimo dipinto 'I pastori d'Arcadia", che ha fatto versare fiumi d'inchiostro ai ricercatori del 'mistero di Rennes le Chateau'. Il bassorilievo posto sulla tomba riproduce infatti l'enigmatico dipinto" |
E qualcosa cerca e, forse, trova anche in Italia.
Tra tutti i suoi corrispondenti Saunière ha, infatti, anche una
misteriosa nobildonna italiana...
Questo è quello che abbiamo trovato esaminando uno dei tanti diari
della corrispondenza del curato. La nobildonna, appartenente ad
una importante famiglia italiana, mantenne un rapporto epistolare
continuativo con Saunière. Possiamo ipotizzare che il primo passo
lo abbia fatto Saunière essendo venuto a sapere di un presunto legame
di parentela tra la nobildonna e la famiglia Fleury, signori di
Rennes-les-Bains e imparentati con Marie de Nègre marchesa d'Hautpoul
Blanchefort, ultima signora di Rennes-le-Château. Quale era
il suo desiderio? Sperava forse di venire in possesso di documenti
appartenenti alla famiglia de Nègre-Fleury che potevano, in qualche
modo, completare il puzzle che stava tentando di ricostruire? Oppure,
anche la nobildonna venne, in qualche modo, a contatto con la Confraternita
e rappresentava uno dei suoi finanziatori occulti?
Tra i migliori amici e più assidui frequentatori dei fasti ricevimenti
di Villa Bethania c'è sicuramente quello che gli abitanti del villaggio
chiamavano Monsieur Guillaume, ovvero l'Arciduca d'Austria e Ungheria
Giovanni Salvatore d'Asburgo, appartenente ad una famiglia profondamente
legata al mistero di Rennes-le-Château. Anche la contessa
di Chambord, moglie del conte di Chambord legittimo pretendente
al trono di Francia, prima finanziatrice di Saunière.
Quale poteva essere il legame tra Bérenger Saunière e questi nobili
personaggi? Solo un banale interessamento ad uno dei tanti parroci
nostalgici della monarchia? E se sì perché proprio lui? Oppure perché
Saunière ha riportato alla luce dei documenti che potrebbero, in
qualche modo, riguardare la famiglia Asburgo e il loro legame con
il trono di Francia?
I legami degli asburgo erano anche molto forti con una nobile famiglia
italiana: i Collalto. Il cui antico feudo è rappresentato dalla
Marca Trevigiana. Su queste terre si sono avvicendati diversi ordini
religiosi e cavallereschi, come i Cavalieri Templari.
In questa regione abbiamo visitato una chiesetta dedicata al culto
di Santa Lucia in cui uno scultore, Riccardo Granzotto, ha fatto
costruire un'acquasantiera del tutto simile a quella demoniaca ben
più nota di Rennes-le-Château. Frutto solo del caso, oppure
durante un suo pellegrinaggio a Lourdes egli è venuto a conoscenza,
più o meno direttamente, delle opere fatte erigere da Saunière?
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"Il celebre ed inquietante demone posto all'ingresso della chiesa di Rennes le Chateau. E' Asmodeo oppure, come sostengono gli autori del libro 'L'Universo magico di Rennes le Chateau', è il meno celebre Eurinomo? In Italia esiste almeno un caso molto simile..." |
La chiesa presenta una serie di riferimenti che la fanno più assomigliare
ad un tempio iniziatico che non ad un tradizionale luogo di culto
cristiano, una chiesa del tutto gemella di quella di Santa Maria
Maddalena a Rennes-le-Château.
E' probabile che il mistero, probabilmente attraverso i conti di
Collalto già ciambellani di corte degli Asburgo, sia arrivato anche
in Italia.
Italia dove lungo tutto il territorio abbiamo rintracciato diverse
tracce: il simbolo MA, la N "inversa", le iscrizioni Terribilis
est locus iste, le strane piastrelle a scacchi che ritroviamo anche
nel villaggio francese.
Non escludiamo, però, che molte delle coincidenze rinvenute siano
semplicemente dovute al caso. Ma, al tempo stesso, non possiamo
escludere in maniera categorica che in alcune località quali Mioglia,
in provincia di Savona, Monte Sant'Angelo, nelle vicinanze di Foggia,
Itri, vicino Latina e nelle località di Roccamorice e Collemaggio,
nell'entroterra abruzzese, i riferimenti siano molto più concreti
e suggeriscano dei riferimenti più diretti al mistero che si è consumato
circa un secolo fa nel profondo sud della Francia.
Elementi che fanno degli edifici religiosi presenti in queste località
delle vere e proprie porte del cielo che, una volta varcate, permetterebbero
al visitatore di penetrare per un attimo in una dimensione trascendente.
Dimensione che - in ogni caso - fa di tutte queste porte del cielo
dei veri e propri luoghi magici.
Abbiamo cercato, attraverso un sottilissimo filo di Arianna, di
uscire dal labirinto degli aspetti più noti della vicenda e incamminarci
sulle tracce italiane del mistero, invogliando i lettori di questo
libro a fare altrettanto.
In attesa di nuove scoperte...
di Roberto Volterri
adrianoforgione@edizionihera.com
http://utenti.lycos.it/volterriroberto/




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