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26 Gennaio 2005 MISTERO
Howl
La tomba di Gesù
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E' possibile che esistano resti mortali di Gesù?
A questa domanda cercheremo di rispondere partendo da un quadro.
Il quadro in questione è "Les bergers d'arcadie" di Poussin, quadro molto ricercato nel corso della storia da uomini politici, di chiesa e nobili. Ma perché? Quale mistero è celato dietro al quadro di Poussin: "Les bergers d'arcadie"?
Francia, 1892, l'Abate di Rennes Le Chateau, Padre Francois Berenger Sauniere, sta raccogliendo i fondi necessari per ristrutturare la sua piccola chiesa. Per prima cosa si occupa dell'altare e fa rimuovere la spessa lastra di marmo che ne costituisce il piano; quando la lastra viene spostata, una delle due colonne che la sorreggevano si rivela cava ed al suo interno Sauniere trova quattro antiche pergamene; sono trascrizioni di alcuni brani del Vangelo. Secondo la tradizione, due di queste contenevano delle genealogie che portavano le date del 1244 e 1644; le altre due erano documenti fatti risalire al 1870 e redatte dall'abate Antoine Bigou, un predecessore di Saunière. Le due pergamene ad una prima analisi riportavano dei passo del Vangelo, ma in una le parole erano scritte incoerentemente, senza nessuno spazio tra loro, e vi erano inserite numerose lettere superflue. Quello che ne veniva fuori dai vari tentativi di decifrazione erano frasi incomprensibili del tipo:
"Pastora, nessuna tentazione. Che Poussin, Teniers, detengono la chiave: pace DCLXXXI. Per la croce e questo cavallo di Dio, io anniento questo demone di guardiano a mezzogiorno. Mele azzurre"
Ma cosa vuol dire che Poussin e Teniers (due pittori) detengono la chiave? La chiave per che cosa?
E che cosa c'entra il riferimento ai pastori? ("pastora nessuna tentazione"). Dopo un'attenta ricerca Sauniere scopre che esiste un quadro di Poussin che raffigura appunto dei pastori. Incuriosito da questa coincidenza che sembrerebbe collegare i vari indizi contenuti nel linguaggio enigmatico della pergamena, il parroco Sauniere durante un suo viaggio al Louvre, è talmente incuriosito da questa vicenda che decide di comprare una riproduzione del quadro di Poussin.

Poussin: "Les bergers d'arcadie"

Nel 1656 Poussin aveva ricevuto la visita dell'abate Louis Fouquet, fratello di Nicolas Fouquet, sovrintendente delle Finanze del re Luigi XIV. Da Roma l'abate inviò una lettera al fratello in cui scrisse:
"Egli ed io discutemmo certe cose che vi daranno vantaggi quali persino i re stenterebbero ad ottenere e che forse nessun'altro riscoprirà mai più nei secoli futuri (...) sono cose tanto difficili da scoprire che null'altro ora esistente su questa terra può essere più avventurato ad esse".
Gli storici non sono mai riusciti a spiegare in modo convincente questa lettera che, chiaramente, allude ad un mistero di grande importanza. Dopo averla ricevuta Nicolas Fouquet venne arrestato, incarcerato ed isolato per il resto della sua vita (alcuni storici lo identificano con l'uomo della famosa "Maschera di Ferro"). Negli anni seguenti il re fece di tutto per procurarsi il quadro di Poussin. Quando ci riuscì lo rinchiuse a Versailles ...

Ma cosa cela questa pittura? A parte il valore artistico il quadro sembra innocuo. Raffigura tre pastori e una pastora in primo piano radunati intorno ad una grande tomba con su scritta l'incisione "ET IN ARCADIA EGO"; sullo sfondo un movimentato paesaggio montuoso, particolare molto ricorrente nelle opere di Poussin. Secondo i critici del tempo, tutto il quadro era nato dall'immaginazione dell'artista,ma poco dopo il 1970 fu scoperta una tomba identica a quella raffigurata nel quadro: stesse proporzioni, forma, dimensioni, vegetazione che la circonda. La tomba si trovava nella periferia di Arques, un villaggio ad una decina di chilometri da Rennes-le-Château: se ci si mette in modo da avere la stessa visuale del quadro, si nota che una delle vette raffigurate nel quadro è proprio Rennes-le-Château! Secondo i contadini del posto essa era sempre stata lì, in tempi recenti, fino agli anni '50, venne utilizzata come sepolcro privato da un certo Louis Lawrence di Boston.
Ritorniamo ora al dipinto di Poussin: "Les bergers d'arcadie".
Nel quadro, i pastori indicano una scritta che in questa riproduzione non è leggibile ma nel dipinto si: "ET IN ARCADIA EGO" che significa tradotto letteralmente "ED IN ARCADIA IO".
A prima vista sembrerebbe che manchi il verbo e che la frase sia incompleta, ma il verbo SUM (SONO) potrebbe essere sottointeso. Aggiungendo il verbo la frase diventerebbe "IN ARCADIA EGO SUM", "IN ARCADIA IO SONO". Il che comunque non cambia di molto le cose visto che non si sa a chi si riferisce la frase.
Ritornando alla frase originale: dal suo anagramma si ottiene: I TEGO ARCANA DEI = IO CELO I SEGRETI DI DIO. Per altri l'anagramma va effettuato tenendo conto anche del verbo mancante. Una delle interpretazioni, in questo senso, è la seguente:
ET IN ARCADIA EGO SUM = ARCAM DEI TANGO IESU
cioè, "Io tocco l'Arca di Dio, o Gesù". Entrambe le soluzioni sembrerebbero portare in una direzione: il quadro conterrebbe indicazioni segrete per ritrovare una tomba speciale, una tomba che custodisce un qualche segreto legato a Gesù, forse le sue spoglie mortali?


Un altra curiosità legata al quadro di Poussin: a Shugborough Hall nello Staffordshire (Inghilterra), nei terreni che furono di proprietà della famiglia Anson (di cui ricordiamo il famoso ammiraglio George Anson, appassionato di arte classica che aveva forti legami con i Templari (1) e che commissionò allo scultore James Stuart la costruzione di otto monumenti nella sua tenuta di Shugborough, tra cui lo Sheperd's Monument) c'è un bassorilievo (lo Sheperd's Monument-Monumento del Pastore- che riproduce rovesciato "Les bergers d'arcadie" di Poussin:


Sotto il bassorilievo troviamo questa iscrizione:

O.U.I.S.V.A.V.V.
D M

Sono proprio questa lettere e la loro relazione con il monumento e la sua storia, ad essere ora al centro delle attenzioni di Sheila e Oliver Lawn,(2) una coppia di esperti di codici che si che durante la Seconda Guerra Mondiale avevano aiutato a risolvere il codice Enigma.

Nessuno è mai riuscito a tradurre questa iscrizione in maniera soddisfacente.
Fatto sta che analizzando il dipinto, si possono individuare diverse geometrie nascoste che, riportate su una mappa della Francia, prendendo a riferimento il meridiano di Parigi ("meridiano 0"), permettono di individuare un punto ben preciso del monte Cardou, una montagna di fronte a Rennes le Château E proprio il nome Cardou sembrerebbe fornire un'ulteriore indizio per questa ipotesi, potendosi interpretare come contrazione dell'espressione "Corps de Dieu", Corpo di Dio. Il Cardou, custodirebbe nientemeno che il corpo di Gesù Cristo. Questo corpo sarebbe il vero Graal, verità terribile (perché in grado di distruggere le Chiese istituzionali), nota solo agli iniziati come il pittore Poussin e il parroco Saunière. Ovviamente si tratta soltanto di alcune delle innumerevoli interpretazioni, storie o leggende che dir si voglia, che sono state sviluppate attorno al complesso ed ancora irrisolto mistero di Rennes-le-Château.

Note:
(1) Lo Staffordshire era stato un vivaio di attività massoniche nella prima metà del XVII secolo. Quando Charles Radclyffe, presunto gran maestro di Sion evase il carcere di Newgate nel 1714, fu aiutato dal cugino, il conte Lichfield propietrario appunto della residenza Shugborough Hall che venne acquistata successivamente dalla famiglia Anson.
(2) Appartenenti al Bletchley Park: nel 1938 Bletchley Park, una villa vittoriana nei dintorni di Londra, fu acquistata dal Governo Britannico per insediarvi il centro di spionaggio che decriptava i messaggi cifrati dell'esercito tedesco. Bletchley Park era il cuore di un sistema complesso di avamposti e di stazioni di intercettazione ubicate in ogni parte del Paese. Durante gli anni del conflitto furono aggiunte, nel parco della villa, diverse baracche e caseggiati in pietra, così che nel 1945 erano impiegate oltre 12.000 persone. Solo poche decine di loro conoscevano però l'attività reale che si svolgeva all'interno della struttura.
L'esercito tedesco comunicava criptando i messaggi con un congegno denominato Enigma, i cui codici erano considerati indecifrabili.
Non vennero mai a conoscenza che a Bletchley Park alcuni tra i più brillanti matematici, linguisti e ingegneri erano riusciti a inventare (sotto la direzione di Alan Turing) la macchina Bomba, un dispositivo complesso in grado di manipolare le lettere generate da Enigma in modo quasi automantico.



di Howl